LA DANZA DEL RISVEGLIO

LA DANZA DEL RISVEGLIO
(ANSA) - ROMA, 27 OTT - "Entro il 2020 spariranno due terzi delle specie a livello globale", e già ora siamo oltre i "confini di sicurezza" della vita sulla Terra. Questo l'allarme lanciato dal WWF nel nuovo rapporto "Living Planet Report 2016: rischio e resilienza in una nuova era", presentato oggi.
"Mancano meno di 5 anni - scrive la ricerca -. Entro il 2020 la popolazione globale di specie animali e vegetali potrebbe crollare del 67%. Il peso insostenibile della mano dell'uomo sulla fauna selvatica è solo uno dei numerosi segnali 'negativi' che ci manda il Pianeta Terra".
Secondo il rapporto, "le popolazioni globali di pesci, uccelli, mammiferi, anfibi e rettili si sono ridotte del 58% tra il 1970 e il 2012. Il declino subito dal mondo selvatico in appena mezzo secolo preannuncia un crollo imminente di almeno due terzi entro il 2020".
Per la prima volta nella storia "l'impatto delle attività umane sui sistemi viventi del Pianeta è stato talmente forte da generare la 'nascita' di un nuovo periodo geologico, l''Antropocene'". I risultati del rapporto "forniscono ulteriori prove che il Pianeta sta entrando in un territorio inesplorato, in cui l'umanità sta trasformando la Terra e andando verso una possibile sesta estinzione di massa".
Il report dimostra "come l'umanità abbia superato quattro dei nove confini planetari (clima, integrità della biosfera, flussi biogeochimici di azoto e fosforo e cambiamenti nell'uso del suolo), andando oltre le soglie di sicurezza del sistema Terra". (ANSA)
Circa sei anni fa leggevamo notizie del genere: “Ambiente, allarme UE sull’effetto serra. Anche l’Italia a rischio desertificazione.- Il riscaldamento globale potrebbe costare all’Europa migliaia di vite e miliardi di euro entro i prossimi 70 anni. L’Italia in prima fila.- Vegetazione già impazzita. Le temperature al di sopra della media confondono la vegetazione con uno sfasamento stagionale.- Il bracconaggio colpisce 8 mln di uccelli all’anno”. Affermazioni della Coldiretti, del WWF, eccetera.
La citazione dell’ANSA sopra riportata ci fa presumere che ad oggi le condizioni si siano ulteriormente aggravate ed ancor peggio sarà negli anni a venire. A coloro che rimproverano il nostro scetticismo circa la conquista spaziale e in particolare l’aver tolto credito all’approdo dell’uomo su Marte, possiamo quindi ben rispondere che son essi gli sprovveduti. Da parte nostra, non si erra a considerare con giusta ragione incoscienti, insensati, sconsiderati, stolti, coloro che progettano tali “colonizzazioni”, e nel contempo, con la loro insana (leggete pazza) scienza e altresì scriteriate, perverse tecnologie, stanno male operando sul pianeta, addirittura con odio contro la natura, che è sacra, e con violenza imperversano, portando una inenarrabile distruzione. Non lo diciamo noi, ma l’allarme proviene dagli enti mondiali addetti alla tutela e alla difesa della salute del pianeta. Poiché questi enti denuncianti restano dappertutto inascoltati e pare non abbiano potere alcuno, noi siamo giunti alla conclusione che la gran maggioranza degli abitanti del globo siano soggiogati, per loro disgrazia, da una strana malia cui non riescono a sottrarsi. Per tal motivo, e poiché intendiamo mantenerci liberi e in salute, andiamo indagando su questa malasorte che coinvolge circa 7 miliardi di individui. Coloro che ci seguono conoscono le nostre buone intenzioni e sanno che nutriamo sempre pensieri amichevoli verso le persone benevolenti e gentili. A queste soprattutto ci rivolgiamo, a che si adoperino con l’esempio e anche con parole convincenti a favore della natura e di ogni essere, anche il più umile. Se si viene al concreto con azioni giuste e bene indirizzate, ciò diciamo soprattutto a chi ha l’abitudine di fantasticare abbandonandosi ad un leggendario stereotipato, qualcosa si otterrà. Qualcosa, e non sarà poco tra tanto sfacelo!
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Il tramonto di questa bella giornata di sole, siamo già al ventinovesimo giorno, come anche quello di iersera, è stato un delicato tramonto ottobrino; ha lasciato sui netti profili dei monti e dei colli una tinta di rosa sfumante nel blu denso del cielo. Gli uccelletti sugli alberi intorno, profittano della quiete e fanno udire i loro canti. Hanno taciuto tutto il giorno, perché la valle invasa da dannosi cacciatori è stata disturbata dagli scoppi delle doppiette. Ora insieme cantano il tramonto.
Sono stati questi, ultimi di ottobre, i giorni della bacchiatura; le olive raccolte nei cesti sono pronte per il frantoio. Tutto il giorno sotto gli ulivi, sentivamo nei nostri piedi, nelle gambe, nei polpacci le vibrazioni, i sussulti, e nel corpo come un trasalimento…memoria del terremoto di tre giorni fa…quando involontariamente (ma no! ci dovette essere una intenzione ben precisa e cosciente) ci trovammo a danzare…la danza del risveglio!
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30 Ottobre 2016, notizie ANSA – “La terra trema ancora. La scossa è stata avvertita in tutto lo Stivale, dal Trentino alla Puglia.- La basilica di San Benedetto e la cattedrale di Santa Maria Argentea, a Norcia, sono crollate.- Allarme a Roma, la metropolitana è stata temporaneamente bloccata per verifiche.- Crepe in basilica San Paolo, chiusa.”
Tra le tante, ci è capitato anche di leggere qualche dichiarazione di esponenti politici: “l’Italia sarà più forte del sisma…ricostruiremo tutto come prima…occorre assicurare la ricostruzione del territorio…” Abbiamo ascoltato anche dichiarazioni di umili persone colpite dal sisma: (una donna) “Questi signori forse non lo capiscono, ma siamo noi che dobbiamo adeguarci alla montagna.” - (un anziano) “Sono un montanaro, non temo il terremoto; non abbandonerò mai questo luogo perché voglio rimanere montanaro.”
Non prenderemo in considerazione le retoriche e stolide dichiarazioni degli uomini pubblici, ma la voce della montagna, quella sì! E ancor più i segnali che ci giungono dalle profondità della terra, saremo attenti e prenderemo in seria considerazione i sussulti che ci provengono da laggiù.
Stamane, di primo mattino, di nuovo la terra ha sussultato, il tamburo del terremoto continua a suonare la sveglia…
“Principes dei Caelum et Terra”
La Terra e il Cielo, sunt dei magni … Divi qui potes
Questo lungo terremoto che, partendo dal cuore della penisola “è avvertito in tutto lo Stivale”, con particolare “allarme nella Capitale”, è l’istintivo, viscerale incitamento del suolo d’Italia ai suoi figli veri, invitati al risveglio e a voltar la pagina d'una triste storia per liberare la Terra del Sole da quanto di estraneo e barbarico vi si è insediato e vi spadroneggia sotto l’usbergo padronale delle nemiche insegne (costumi e usanze), dall'inganno di un oscuro nemico cui va il nome di Disgregatore.