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LA PARGOLETTA MANO

                         

 

 

LA PARGOLETTA MANO

 

Incipe, parve puer, risu cognoscere matrem

(matri longa decem tulerunt fastidia menses)

incipe, parve puer; cui non risere parentes,

nec deus hunc mensa, dea nec dignata est.

Virgilio, Bucoliche - IV

 

 

Inizia, pargoletto, a conoscer la madre dal sorriso

(ebbe la madre per lunghi mesi le nausee)

inizia, piccino; al nato cui i genitori non sorrisero,

né della mensa un dio, né lo degnerà del suo letto una dea.

 

    E cosa, invece, accadrà, cosa ne sarà dei bimbi che nasceranno nei mesi e negli anni a venire in questo nostro maltrattato paese? Figli di normative perverse, quali smorfie, quali ghigni o sogghigni presenzieranno alle loro culle?

   Pur, certi boriosi personaggi, pluridecorati studiosi di demodossologia, hanno il coraggio di venirci a raccontare che l’umanità è pervenuta oggi a grande progresso e vive tempi immensamente superiori a quelli passati. Lo vadano a chiedere alle madri disperate che si accingono a compiere gesti tragici. Si scusano, essi, affermando cinicamente che si tratta di gesti imprevedibili! E, poi, il transgenderismo e il crossdressing elevati a movimenti culturali, e tutto il business del femskim, innaturale e aberrante smercio, legittimamente acquisiti e ufficializzati dalla scienza e dall’insegnamento accademico?

   “Questi giovanotti (ce l’hanno con noi; oh, gli eccelsi signori!) vi vogliono riportare, dicono, dalle stelle ove ormai si naviga agilmente, alle stalle. Non porgete orecchio a cotanta somaraggine propria dei retrogradi senza avvenire!”

   Non lasciatevi spaventare, amici, ribattiamo noi, da questi incubi notturni. Queste facce accademiche che vi compaiono nei sogni, sono le facce bislacche della cinematografia hollywoodiana, vi parlano da quell’incartonato seppur fantasmagorico quartiere di Los Angeles… È lo sfolgorio, lo sfavillio fatuo e marcio d’un’ aggressiva volgarità, dell’ultra-modernizzazione. Non vi lasciate suggestionare e plagiare, anche se ha invaso la nostra cultura contemporanea contaminandola, l’americanismo è e resta una tigre di carta, come sosteneva il defunto Mao; e lui se ne intendeva, lui che aveva fondato il maoismo, un pastrocchio di leninismo, marxismo, confucianesimo e di Mao stesso.  Per adesso, non vi lasciate confondere, prendere dal panico! Ricordatevi dell’Esparver e del suo insegnamento e dell’addestramento che abbiamo fatto insieme per contrastare il “terrore”. Ci si libera dai pastrocchi, semplicemente con un atto purificatorio: stando in serenità e riconoscendosi nella propria natura. I cinesi rimuovendo la polvere maoista e tornando alla patria sinologia. Noi altri, italici, ritornando alle nostre origini avite e a quel faro di luce perenne che è la romanità, alla severa rupe che è il nostro Campidoglio. Il Campidoglio eretto a Washington dai frammassoni yankee è solo una pacchiana ruffianeria.

   Ritorniamo a ciò che ci impensierisce, alle sorti della infanzia nostrana in questa cupa età e nel prossimo avvenire. Alle nuove generazioni italiane ed europee, infatti, sono legate anche le sorti future della patria.

  “È meritevole, scrive e tramanda Giovenale, che tu abbia dato alla patria e al popolo un novello cittadino, purché tu lo abbia reso degno della patria e di buon esempio per il popolo. Il modo in cui tu lo educherai e i costumi a cui lo indirizzerai sarà di capitale importanza: siano i costumi onesti e sobri e non esempi di avidità. Sia la famiglia ben costituita, secondo natura e retta dalle sane leggi date dallo Stato. Vien da natura che i vizi coltivati tra le mura domestiche ci corrompano più rapidamente e più intimamente per l’autorità di colui da cui ci viene l’esempio. Se si offre esempio di smodato amore per i beni materiali, avidità di ricchezza accumulata disonestamente (per fraudes patrimonia conduplicarepueros producit avaros. Lasciato senza freni il carro, inutilmente tenterai di fermarlo, continuerà nella folle corsa eccedendo la meta destinata.

 

Nam quisquis magni census praecepit amorem,

et laevo monitu pueros producit avaros;

et qui per fraudes patrimonia conduplicare,

dat libertatem, et totas effundit habenas

curriculo, quem si revoces, subsistere nescit

et te contempto rapitur, metisque relictis.

Giovenalesat. – XIV

 

   E di tanto malcostume, noi oggidì abbiamo sotto gli occhi innumerevoli casi, e sono pessimi esempi; e purtroppo l’esempio viene dall’alto (dall’alto? No, solo l’effetto ingannevole d’un capovolgimento, d’una inversione!).

   Allora, cosa fare? Noi proponiamo una cosa semplicissima. Fuori dai tempi, ingenua quanto volete, ma proprio per questo meravigliosa.

   Poche coppie - uomo e donna -  specchiatissime e di buona volontà convolate a giuste e sincere nozze e che vogliano essere genitori alla maniera antica e vogliano osservare quanto vien tramandato come esemplare condotta delle coppie genitoriali romane. E soprattutto vogliano tener presente quanto qui ora riportiamo, tratto dal DIALOGUS DE ORATORIBUS dello storico Tacito: “Nam pridem suus cuique filius, ex casta parente natus, non in cellula emptae nutricis, sed gremio hac sinu matris educabatur, cuius praecipua laus erat, tueri domum et inservire liberis. Eligebatur autem maior aliqua natu propinqua, cuius probatis spectatisque moribus omnis eiusdem familiae subdoles committeretur, coram qua neque dicere fas erat quod turpe dictu, neque facere quod inhonestum factu videtur. Ac non studia modo curasque, sed remissiones etiam lususque puerorum sanctitate quaedam ac verecundia temperabat. Sic Corneliam Graccorum, sic Aureliam Caesaris, sic Atiam Augusti praefuisse educationibus ac produxisse principes liberos accepimus […]”.

   Ma soprattutto non debbono scordarsi mai di ciò che raccomanda Giovenale:

Maxima debetur puero reverentia

  Massimo riguardo e venerazione, così come ai Maiores, così come ai Seniores. E voi, genitori, a far da ponte. Lo impone il Dio dei passaggi: passum participio di pandere, aprire, forare, avanzare, transitare… Lo impone, attenzione, il Dio lanciatore del pilum, il Dio degli agguati, Vediovis.  Non dimenticate i versi di Virgilio in epigrafe:

 

Incipe, parve puer, risu cognoscere matrem…

                                  …cui non risere parentes,

nec deus hunc mensa, dea nec dignata est.

 

   Ricordate, genitori, che la Patria attende il suo Vir. Era costume degli antichi romani slattare e insieme svezzare dalla veneranda culla della dea Cuba il puer, o anche la puellula, onde iniziassero con Fabulino a parlare e a star ritti con Statulino. È un momento importante, questi due Geni divini urgono dentro di lui, lo incitano; siate presenti, apparite a lui nella figura di queste entità divine e dite: “Sta ritto, figlio, vieni!” E prendete, sorreggete nella vostra la pargoletta mano.