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ARDENTES NIVES

                         

 

ardentes nives

 

o scintillanti nevi!

 

 

 

 in Alpibus candidi, quibus hibernis mensibus

pro cibatu nivem credunt esse

 

 

 

              aliud educans,

              aliud in utero pilis vestitum,

              aliud implume,

              aliud inchoatum gerens pariter.

 

 

Molte sono le specie delle lepri. Nell’Alpi sono bianche e credono alcuni che il verno si pascano di neve, e certamente ogni anno quando le nevi si struggono, quelle diventano rossigne, e d’altra parte amano esse il freddo più rigido.

 

Dicono che la lepre ha natura di maschio, e di femmina, e che ingravidano senza maschio, la natura fu in quello benigna, poi che volle che questo animale, il quale è buono cibo e a niente nuoce, fosse fecondo nel generare. La lepre adunque la quale è preda ad ogni animale concepe sopra a quello che è già concetto, il che non fa altro animale fuorché il dasipede; e uno già nato ne alleva, uno ne porta in corpo già vestito di peli, un senza peli, uno che non è ancora tutto formato. (CAIO PLINIO SECONDO)

 

 

 

 

 NEL FOCOLARE  

                       

                          O nivea lepre,

              fiammante d’aurora!

 

 

Nel vetusto camino

Lampa e risplende

Un lepore faceto.

 

S’è rappresa la fiamma

In una immago

Di lepre accovacciata.

 

Un leprotto di fuoco!

O quell’immago

È d’una pianta l’alma?

Uno stemma di fiamma

Ed arde il pino,

Ché l’alma sua è fuoco.

 

Oh, il fuoco dell’estate,

Solare vampa

Che il tronco attrasse a sé!

 

Dal resinoso legno

Sprizza l’ardore

E l’alma fiamma splende.

 

Splende l’effige, immago

Ch’arde e dispare:

Sì pura fiamma è l’alma!

Dico che non farà, né fe’ mai DIO

Animai, pietre od erbe e ciò che vedi,

Ove non sia virtute… D’ASCOLI

 

 

e x p e r i r i   o m i n a

 

 

M’apparve un lepre

All’imbrunir del mondo,

E un lepre ancor

Sul far scòrsi del giorno;

Sempre il calante sole

Pronto volge all’aurora.

 

Tramanda un carme antico:

O bianca lepre,

Che il dì sincero annunci,

Vana è la danza

Nel cerchio della luna,

Sii lesta, lepre!

Alfin virtù conquida

E verità sfavilli,

Torni il fulgor

D’una sapiente aurora!

O savia lepre,

Messaggera d’albore!